Tancredi D’Altavilla

tancredi_d_altavilla_1I Normanni riuscirono a inserirsi, guidati dalla dinastia degli Altavilla, nelle lotte intestine che contrapponevano Bizantini e popolazione locale arrivando a dominare gran parte dell’Italia Meridionale. La conquista si concluse nel 1130 con Ruggero II, terzo conte di Sicilia e quarto duca di Puglia e Calabria, che costituì il Regno di Sicilia. Capostipite della dinastia è Tancredi, conte di Hauteville, in Normandia (IX secolo). TANCREDI D’ALTAVILLA (1138 circa – 1194) Lecce ricorda, tra i discendenti della dinastia, la figura di Tancredi d’Altavilla, più propriamente Tancredi di Lecce, figlio naturale, forse illegittimo, di Ruggero III di Puglia e di Emma dei Conti di Lecce, forse figlia di Accardo II. Egli fu Conte di Lecce (1149-1154 e 1169-1194) e poi Re di Sicilia (1189-1194). Tancredi sposò Sibilla di Medania, nota anche come Sibilla di Acerra (1153-1205) da cui ebbe numerosi figli: Ruggero, Costanza, Valdrada, Maria Albina, Guglielmo, “Medania”. Dell’infanzia e adolescenza di Tancredi nulla ci viene narrato dalle fonti antiche. tancredi_d_altavilla_2Nel 1160-1161 Tancredi partecipò, insieme ad altri nobili, alla rivolta di Palermo, una congiura per deporre Guglielmo il Malo e far salire al trono Ruggero IV. Tancredi insieme allo zio Simone di Taranto riuscì a espugnare il palazzo reale e a imprigionare Guglielmo e la sua famiglia. Il palazzo fu saccheggiato, documenti distrutti e membri della corte trucidati. L’insurrezione fallì perché i cospiratori persero l’appoggio popolare. Gli insorti furono obbligati a liberare il re. Tancredi riparò a Bufera da Ruggero Sclavo, ma fu catturato dal re che concesse al cugino l’esilio volontario a Costantinopoli. Tancredi tornò in Sicilia solo nel 1166 dopo l’assunzione del trono da parte di Guglielmo II di Sicilia (Guglielmo il Buono). Durante il regno di Guglielmo II, Tancredi fu suddito fedele del cugino e prese parte a numerose azioni belliche alla guida della flotta normanna. tancredi_d_altavilla_3Quando nel 1189 Guglielmo il Buono morì, non essendovi discendenti diretti, si pose il problema della successione tra Costanza d’Altavilla, zia di Guglielmo e da lui nominata erede, moglie di Enrico VI di Germania, e Tancredi, ultimo erede maschio, seppur illegittimo, della famiglia degli Altavilla, sostenuto dai cavalieri normanni che non vedevano di buon occhio la presenza della dinastia imperiale sveva in Sicilia. Tancredi fu incoronato Re di Sicilia nel 1189 nella cattedrale di Palermo, nomina appoggiata dal papa Clemente III. Quando Enrico VI successe al trono del padre tentò di riconquistare il Regno di Sicilia, ma venne sconfitto da Tancredi che riuscì anche ad imprigionare la zia Costanza a Salerno. Nel 1194, a causa di una malattia non meglio precisata, Tancredi morì e fu sepolto, secondo suo volere, nella Basilica della Santissima Trinità del Cancelliere a Palermo, da lui fondata. Il figlio Ruggero era morto l’anno precedente e al suo posto fu designato il fratello Guglielmo, con la reggenza della madre Sibilla di Medania fino al raggiungimento della maggiore età. In questo contesto si inserì nuovamente Enrico VI, che questa volta riuscì a ottenere la sottomissione di molte città e a conquistare infine il trono di Sicilia, incamerando il regno nei domini imperiali. tancredi_d_altavilla_4Triste fu la sorte degli ultimi discendenti della casa degli Altavilla: Sibilla e le sue figlie furono incarcerate in un monastero in Alsazia e liberate solo dopo la morte di Enrico VI, avvenuta nel 1197. Guglielmo, secondo una versione, fu accecato e castrato; più verosimilmente fu deportato in Germania, dove visse in uno stato di semi-prigionia, fino alla sua morte, avvenuta nel 1198, a 13 anni. Secondo un’altra (e poco probabile) versione sarebbe sopravvissuto fino al 1232, quando sarebbe stato scoperto e fatto giustiziare da Federico II. Tancredi fu munifico nei riguardi della Contea di Lecce: a lui si deve la costruzione della chiesa e del monastero dei Santi Nicolò e Cataldo (1180); del complesso di Santa Maria di Cerrate, nella campagna a nord di Lecce, ed importanti lavori nella Cattedrale di Otranto.