Torneo

cavalleria_2Il torneo nasce dell’XI secolo, se non prima, come pratica di addestramento alla guerra. Consisteva in un confronto armato tra due opposte formazioni di cavalieri, ognuna delle quali cercava di colpire l’avversario. Scopo era quello di sopraffare il cavaliere avversario così da prenderne cavalcatura e armi e richiederne il riscatto. Prima del torneo venivano scelte le armi con accordo tra le due parti. In genere il cavaliere metteva in bella mostra fuori dal padiglione il proprio scudo, simbolo della propria identità. L’oggetto era destinato a ricevere la sfida di ogni altro cavaliere attraverso un semplice tocco di spada o lancia. A partire dal XIII secolo, osteggiato dalla chiesa per l’inutile spargimento di sangue, il torneo diventò più un gioco, in cui le armi utilizzate erano c.d. “cortesi”, cioè spuntate. Solo alla metà del 1300 venne redatto un codice di regolamentazione scritto da Goffredo di Charmy. Dopo la morte del re di Francia Enrico II (Parigi, 1559) avvenuta in un torneo, il combattimento fu sostituito da figure coreografiche, da esercizi di abilità con le armi eseguite a cavallo. I caroselli sostituirono così i tornei, in Francia e in tutta l’Europa.