Giornata lavorativa a corte

vitadicorte_4Nella realtà concreta, la  vita delle dame aristocratiche doveva essere un po’meno  romantica. Non tutte le castellane avevano lunghi capelli d’oro  e pelle  bianca come la neve e, soprattutto, non passavano  le  loro giornate ascoltando i sospiri d’amore del compositore inginocchiato ai  loro piedi. La maggior parte della giornata, trascorsa a corte, era occupata dalle attività lavorative. Tutte le donne, comprese le castellane, sapevano cucire, filare, tessere e ricamare. Il nobile signore doveva amministrare le sue proprietà, presiedere le controversie giuridiche, tenere le relazioni con i sudditi mentre i cavalieri si allenavano con le armi. Le donne erano intente all’amministrazione del castello, alla supervisione dei servizi e all’organizzazione degli stessi. La giovane sposa imparava ben presto ad accettare l’autorità del consorte e a sopportare l’assenza durante i lunghi periodi di guerra. Di solito la castellana metteva al mondo numerosi figli, che erano però allevati dalle nutrici. Il suo compito infatti era piuttosto quello di sovrintendere alle attività domestiche e ai doveri di ospitalità nel castello. Inoltre, la castellana amministrava il bilancio familiare. Le spese erano programmate e suddivise tra le varie esigenze: andamento del castello, paghe dei dipendenti, elemosine ai poveri e alla Chiesa, acquisto di stoffe preziose, gioielli e doni.