Giovanna Di Castiglia

giovanna_2Giovanna “La Pazza” (1479-1555) Con Ferdinando II di Aragona, detto il Cattolico, Napoli e il Meridione persero totalmente l’indipendenza diventando un possedimento diretto dei sovrani spagnoli. Interessante personaggio femminile della casata aragonese di Spagna fu la madre del grande imperatore Carlo V, conosciuta come Giovanna “La Pazza”. Giovanna di Trastamara o Giovanna di Aragona e Castiglia, figlia di Ferdinando II, re di Sicilia e re della corona d’Aragona e futuro re dell’Alta Navarra, e della regina di Castiglia e Leon Isabella, passò alla storia come Giovanna “La Pazza”, a causa della sua reale o presunta follia. Oggi si sotiene la sanità mentale di una infelice regina sacrificata, come molte altre donne nel mondo antico e moderno, alla ragion di Stato dalle forti figure maschili di cui la vita di Giovanna fu contornata, il padre prima, il marito poi ed in ultimo il figlio.   giovanna_5Giovanna crebbe nel restrittivo ambiente cattolico della corte spagnola e già in giovane età manifestò ripulsa per quel clero responsabile di processi e roghi, rivelando un deciso spirito di opposizione e indipendenza all’uso materno della religione. Il carattere turbolento e poco ortodosso di Giovanna face si che la madre la considerasse quasi eretica e quindi non nel pieno delle sue facoltà mentali. Forse per questo Giovanna vide nel matrimonio con Filippo d’Asburgo, detto Filippo il Bello, una via verso la libertà, cosa che fomentò l’amore verso il marito. Secondo un preciso piano politico i Reali Cattolicissimi di Spagna diedero infatti Giovanna in matrimonio a Filippo, secondo figlio dell’imperatore Massimiliano I. In questo modo il loro erede avrebbe avuto un impero vastissimo.     Nel 1504 Isabella stabilì nel proprio testamento che alla propria morte Ferdinando avrebbe dovuto restituire la corona alla figlia Giovanna, andando così a intralciare il grande progetto politico del Re d’Aragona. giovanna_3Ferdinando riuscì a tenere la reggenza del regno di Castiglia sfruttando le accuse di follia rivolte alla figlia. Filippo, interessato al trono che spettava alla consorte, non accettò la decisione di Ferdinando, arrivando quasi allo scontro armato. Di lì a poco arrivò, improvvisa, la morte di Filippo, nel 1506. Iniziò qui la grande tragedia di Giovanna: alcuni studiosi sostengono che il grande amore che Giovanna provava per il marito la fece entrare in uno stato di morbosa malinconia che presto degenerò in pazzia e per questo fu trattenuta fino alla morte nel castello di Tordesillas. Sappiamo infatti che il padre iniziò a lamentare presso varie corti questa demenza della figlia causata dalla morte dell’amato diffondendo anche dicerie riguardo strani comportamenti verso il feretro del marito. Dal 1506 al 1520 Giovanna rimase confinata per ordine del padre nel castello di Tordesillas, isolata dal mondo esterno, e vi rimase anche dopo la morte del padre, quando la Spagna, ormai unita, passò al figlio Carlo di Gand. Ma anche con il figlio la sua sorte non mutò: Carlo temeva le idee poco convenzionali di Giovanna e, come ai suoi predecessori, l’accusa di demenza poteva risultare utile a fini politici. Pose allora la madre sotto la protezione del marchese di Denia, che come il predecessore Ferrer, che vantava di aver sottoposto su ordine di Ferdinando la regina alla cuerda, fu un feroce aguzzino. Nonostante GGiovanna_4iovanna si mantenne sempre fedele al figlio, anche durante la sua liberazione durante la rivolta dei Comuneros, quando Giovanna, dimostrando una estrema lucidità e sanità mentale, non accettò mai di avvallare la rivolta. Non venne però per questo ricompensata in quanto Carlo, sedata la rivolta restaurando l’ortodossia religiosa più conformista, ricacciò la madre nel Castello di Tordesillas, forse in una prigionia ancora più crudele della precedente sempre sotto la custodia del perfido Denia. La libertà per Giovanna arriverà solo con la morte, il 12 aprile del 1555, dopo aver rifiutato per l’ennesima ed ultima volta i sacramenti e dopo ben 35 anni di prigionia nel Castello di Tordesillas. Fu sepolta nella Cappella Reale della Cattedrale di Granada insieme al marito, Filippo, e ai Re Cattolici, Ferdinando e Isabella. A pochi mesi dalla sua morte il figlio, Carlo V, abdicherà e morirà tre anni dopo nel Monastero di Yuste. Ancora oggi viene ricordata come Giovanna La Pazza, ma forse più che pazza era solo, come molte altre donne della sua epoca, una vittima, utilizzata, per tutta la sua vita, come un mero strumento politico, dal padre, dal marito e infine dal figlio.