La fanteria

fanteria_1Se la cavalleria era il fulcro dell’esercito medievale, rivestiva una grande importanza anche la fanteria, composta da uomini del contado armati di lance, picche, balestra e arco, usati soprattutto nelle operazioni di assedio. I fanti non indossavano né corazza né elmo, che, in quanto costosi, restavano appannaggio dei nobili. Col tempo anche i fanti iniziarono a proteggersi con armature. I fanti proteggevano il capo con la borgognotta, aperta, con cresta, frontale, guanciali e gronda, una specie di elmo il cui coppo si poteva arricchire con teste di leone o chimere. Disponendo i picchieri in quadrato o in cerchio, la fanteria riuscì spesso ad impedire ai cavalli di penetrare nelle proprie linee. Molti erano impiegati come arcieri, specie quelli dotati di longbow, arco lungo, capaci di tirare all’unisono.   fanteria_2Nel Cinquecento, col decadere della cavalleria, la fanteria diventò ancora più importante, organizzata in battaglioni con scoppettieri e picchieri. Allo scoppietto subentra l’archibugio e il più pesante moschetto, che doveva essere appoggiato alla forcina. Gli archibugeri si coprivano con il corsaletto e le maniche di maglia di ferro e portavano in testa il morione (coppo alto e schiacciato dalle parti, a punta o a cresta, anche decorato). L’organizzazione più perfetta della fanteria fu quella dei “tercios” spagnoli: reggimenti di 3000 uomini, un terzo armati di archibugio, un terzo di picche e un terzo di armi leggere. Sono con lo sviluppo della grande artiglieria, nel ‘600, si riuscirà a battere a cannonate queste formazioni di fanteria per aprire un varco alla cavalleria, diventata molto più rapida con l’abbandono dell’ormai inutile corazza.   fanteria_3Dal 1200 e soprattutto nei secoli successivi vennero organizzate vere e proprie truppe mercenarie. Inizialmente avevano una funzione di rinforzo, combattendo insieme ai cavalieri e ai fanti, ma col tempo si sostituirono totalmente all’esercito regolare. Il mercenario era ingaggiato o “a mezzo soldo” quando combatteva come sussidiario dell’esercito regolare o “a soldo disteso” quando le prestazioni erano complete e dirette. I mercenari liberavano i signori del tempo dalla sudditanza alle incerte e inaffidabili prestazioni dei nobili cavalieri. Agli inizi del Trecento dall’assunzione individuale o di piccoli gruppi si passò ad ingaggiare intere compagnie. Nel Seicento la guerra divenne ormai appannaggio esclusivamente delle milizie mercenarie. Insieme alla compagnia nasce la figura del capitano di ventura, una sorta di imprenditore militare che prendeva la commissione e poi pagava i soldati. I capitani di ventura reclutavano personalmente i singoli mercenari della propria compagnia, li addestravano, li armavano e li pagavano; negoziavano con i signori stabilendo un contratto chiamato “la condotta”.