L’architetto nel rinascimento

architetto_8L’umanesimo, che portò a riconsiderare il ruolo del singolo individuo nell’universo in cui agiva, rinnovò dalle fondamenta anche i ruoli e le funzioni che un architetto aveva rispetto alla società in cui operava. Se già nel Trecento italiano con figure come Giovanni Pisano, Giotto, Arnolfo di Cambio, emergono individualità professionali e artistiche, è con Brunelleschi e Leon Battista Alberti che questo processo trova il suo culmine nel Rinascimento. L’architetto acquista una precisa coscienza di sé quale intellettuale, artista e scienziato, il cui intervento si rivolge alla trasformazione, tramite il coordinamento prospettico dello spazio, dell’intero ambiente umano. Gli artisti rivendicarono quindi anch’essi un ruolo nelle “arti liberali”, ossia di intellettuali, in quanto considerarono preminente, nel processo artistico, la capacità creativa, progettuale. Da questo momento sarà compito dell’architetto la fase progettuale dell’opera; ad altri verrà demandata la realizzazione pratica.