Vita quotidiana del monaco

monachesiomo_2La giornata del monaco iniziava la mattina molto presto, tra l’una e le tre del mattino in base alle stagioni. Appena alzato il monaco si recava in chiesa per la preghiera notturna; si dedicava poi alla lettura della Bibbia e di altre opere (lectio divina) fino al momento di recitare le laudi. All’alba, ad eccezione della domenica e delle festività solenni, in cui l’intera mattinata era impiegata nella lectio diurna e nella partecipazione alla messa, il monaco iniziava il lavoro, che si interrompeva alle ore liturgiche (terza e sesta) per partecipare alla preghiera comune. Dopo aver mangiato riprendeva l’attività lavorativa (senza interruzione in inverno e con la sola interruzione dell’ufficio di nona d’estate) fino al Vespro (verso le sedici d’inverno, verso le diciotto d’estate), quando terminava il tempo del lavoro. Durante la quaresima e l’inverno i monaci consumavano un unico pasto dopo il lavoro, poi cantavano e la loro giornata aveva termine.     monachesiomo_1   I compiti in cui si impegnavano i monaci erano di tre tipi. Tutti devono attendere alla gestione domestica del monastero (fabbricare utensili e abiti, manutenzione e pulizia di ogni cosa) e svolgere a gruppi, secondo un turno settimanale prestabilito, i lavori di cucina. Ma i monaci erano anche invitati al lavoro intellettuale (gli studi, in qualche caso, e più spesso la scrittura e la copiatura di libri liturgici) e, infine, a partecipare alle grandi opere agricole. A tutto questo presiedeva il cellario, che aveva anche facoltà di dispensare dal lavoro i malati e di non assegnare ai monaci anziani lavori troppo duri.     monachesimoL’alimentazione del monaco era frugale, ma abbondante. Ogni pasto (uno solo in quaresima e d’inverno; due d’estate) consisteva in due portate di cibi cotti seguiti da frutta e legumi freschi. In genere ogni monaco aveva diritto ad una libbra di pane e ad una mina (forse un mezzo litro) di vino al giorno. I monaci riposavano in un dormitorio, giovani e vecchi insieme, stendendosi su un pagliericcio ricoperto di un panno, ed ognuno aveva poi anche diritto ad una coperta e ad un cuscino. L’abito era semplice: ogni monaco riceveva due tuniche e due cocolle leggere per l’estate, ed altrettante di velluto per l’inverno. La tunica era una veste a maniche lunghe, mentre la cocolla era una sorta di soprabito senza maniche e di norma non cucito sui fianchi, ma provvisto di cappuccio. Per coprirsi le gambe il benedettino portava delle calze e, ai piedi, dei sandali.