XIII Secolo

abbigliamento_7   Verso la metà del XIII secolo gli abiti divennero più eleganti e più pratici rispetto ai secoli precedenti. L’abbigliamento era composto da una “chemise” di lino a tinta unita a contatto con la pelle, da una tunica (sopravveste) sbracciata, lunga fino al polpaccio conosciuta in Europa con il nome di cyclas, comunemente chiamata in Italia ciclade, che ricordava il surcot militare delle Crociate, indossata con una cintura in vita.           abbigliamento_8   Le calze assunsero maggior valore grazie all’utilizzo, ben presto, della tunica corta. Le calze erano confezionate spesso con una stoffa elastica di lana per tenerle strette alla gambe, oppure si indossavano con una “giarrettiera” sulla parte superiore della gamba. Spesso erano sprovviste di piede ed erano trattenute sotto la pianta del piede da un passante (erano nominate ghette).           abbigliamento_9Si diffuse, dopo la metà del 1200, un nuovo indumento da indossare sopra la veste, al posto del mantello: si trattava del garde-corps. Era un indumento esterno, elaborato, confezionato con un pesante tessuto di lana e poteva essere bordato di pelliccia e completato da un cappuccio. Si trattava di una sorta di soprabito lungo sino al polpaccio o alla caviglia che cadeva liberamente dalle spalle; solitamente non aveva nessuna cintura. Le ampie maniche svasate potevano essere infilate normalmente oppure le braccia uscivano da un’apertura all’altezza dell’ascella. La lana era la fibra più commerciata e importante per l’abbigliamento. L’uso della pelliccia, considerata un lusso, distingueva i ceti alti da quelli bassi. Al contrario le pelli vennero usate largamente da tutti. Per proteggere invece il piede si diffusero semplici scarpe in cuoio o morbidi stivali in pelle; per gli uomini più ricchi, le scarpe potevano essere di seta pesante ornate di ricami e pietre preziose, sinonimo di ostentazione.   abbigliamento_10   Con la metà del XIII secolo si diffuse l’uso del berretto non solo come protezione dal freddo e dalla pioggia, ma come capo d’abbigliamento. Cappelli di feltro, di paglia, di felpa o di stoffa divennero oggetti di moda per i quali aumentò la vanità delle classi nobili. Si usavano berretti di lino o di lana, con l’orlo rovesciato e impellicciato per proteggere il capo in caso di pioggia e freddo. Nacque il tocco, conosciuto come un berretto di colore rosso scarlatto, di lana, lino o cotone, indossato dai fiorentini sopra alla già diffusa infulae.         abbigliamento_11   Si diffuse ben presto il capperone, cioè un cappuccio costituito da una lunga cornetta (liripipe) conosciuto anche con il nome francese di chaperon; la forma del cappuccio, nella sua totalità, ricordava la forma del bocciolo dell’arbusto Capparis spinosa da cui si riconosce il nome capperone.             abbigliamento_12     Tra gli uomini, dalla meta del XIII secolo, si perse l’usanza di portare capelli lunghi; il nuovo stile si mostrava così più pratico ed elegante. Le chiome avevano un taglio che arrivava alla mascella e spesso ci si aggiungeva la frangia; nella sua totalità risultava un’acconciatura curata e, nello stesso tempo, anche la barba aveva un’apparenza ordinata.