XV Secolo

25A partire dal XV secolo si denotano eccessi e lussi nel campo della moda; la moda femminile subì infatti una vera e propria evoluzione, offrendo grande varietà di scelta tra forme, accessori, acconciature, maniche e copricapi. Il guardaroba era gelosamente e preziosamente conservato in bauli o cassoni di legno, impreziositi da ricami intagliati nel legno o erano ricoperti da stoffe preziose. In molte abitazioni era presente un telaio e il compito della produzione tessile domestica era affidato alle donne. In Italia, dopo l’importante innovazione del telaio a pedale del XIV secolo, la tessitura nel XV secolo raggiunse una grande perfezione e trovò in Firenze la città più importante tra le esponenti dell’arte tessile in Europa. I vestiti del Quattrocento esprimevano un’epoca di splendore grazie anche allo sviluppo dell’economia; lo stile e il gusto nell’abbigliamento mostravano una moda improntata su fogge originali e lussuose.   26Il guardaroba femminile era composto da indumenti intimi come la camicia, conosciuta in Europa con il nome di chamise o chemise di fibra di lino, mentre le donne più povere indossavano camicie di canapa in quanto tessuto più economico e resistente ai lavaggi. La camicia proteggeva il corpo da alcuni rigidi tessuti e forniva un ulteriore strato di calore. Era considerata un indumento intimo e “da camera” in quanto le donne erano obbligate ad indossarla anche di notte. Oltre alla camicia l’abbigliamento femminile era composto da veste e sopravveste. La veste, conosciuta come in passato con il nome di gonnella, indossata al di sopra della camicia, presentava due tipologie di scollatura: rotonda e “a barchetta”. Il taglio rotondo era più alto frontalmente e più basso sulla schiena lasciando intravedere qualche centimetro di camicia.   27La gonnella poteva avere anche maniche confezionate in diverso modo, la forma più conosciuta rimaneva quella delle maniche “a tubo” ovvero semplici maniche senza particolari tagli, frange o lunghezze. Verso il 1450 si diffonde una nuova variante per quanto concerne la confezione delle maniche, la manica “a sbuffo” che terminava con un polso stretto che lasciava intravedere la camicia sottostante dal polso. La gonnella si presentava stretta sotto al seno e in vita e ampiamente larga nella lunghezza mettendo in mostra la femminilità del corpo della donna.   28 Nei ceti più bassi, le donne erano solite indossare sopra alla gonnella un grembiule, sia nei lavori in casa sia fuori, per proteggere l’abito. Il grembiule era confezionato in casa con tela di canapa o lino e si allacciava in vita. Quest’uso era comune anche tra le serve di corte in quanto erano adibite alla cucina e alla pulizia.     29Intorno alla metà del XV secolo si diffuse un nuovo tipo di sopravveste: la giornea, una specie di casacca, ma aperta completamente sui fianchi, lunga fino alle punte dei piedi e generalmente dotata di strascico. Questa sopravveste, impreziosita spesso con intagli o decorazioni, non era di uso prettamente nobiliare; ogni donna era solita indossare questo indumento come segno di femminilità ed eleganza. Questo indumento presentava la scollatura rotonda leggermente più ampia sulla schiena; era confezionato con una grande quantità di stoffa che, oltre allo strascico, era necessaria per dare una sorta di morbidezza all’intero abito; fermato da una cintura di tre o quattro dita appena sotto al seno e sopra alla vita, creava un’arricciatura lasciando la parte superiore aderente al corpo e la parte inferiore più larga.   30In inverno, per coprirsi, si utilizzava la pellanda, una sopravveste o “cappotto” lunga fino a coprire le scarpe, ampia in fondo e più stretta in vita, foderata di stoffa o di pelliccia. Di uso comune già dalla fine del XIV secolo, la pellanda rimase molto diffusa per tutto il secolo e scomparse in Italia e in Francia alla fine del Quattrocento. Le donne nel Quattrocento avevano ampia scelta sulle pettinature: da semplici chignon sul capo a quelli intrecciati con nastri e perle e solitamente tenuti da crespine (reticelle che sorreggevano l’acconciatura già in uso alla fine del Trecento) o alti copricapi come quelli “a sella”. In uso era anche il cerchio di borra (lana grezza) coperto da un panno colorato che girava a fascia intorno alla testa. A partire dal XV secolo si diffuse anche la moda della cuffia con i prolungamenti ai due lati del volto, che in casi eccessivi, potevano raggiungere i trenta cm di lunghezza.