San Giuseppe da Copertino

san_giuseppe_da_copertino   San Giuseppe da Copertino (1603 – 1663) Giuseppe Maria nacque a Copertino il 17 giugno del 1603, da Felice Desa e Franceschina Panaca all’interno di una stalla, volta ad abitazione in cui la sua famiglia si era rifugiata in quanto il padre, carrettiere di professione, aveva perso tutto per aver garantito per un amico, debitore insolvente. La stalla è ancora esistente nel suo stato originario, con il tetto a capanna e il camino interno. Giuseppe fu l’ultimo di sei figli. A sette anni iniziò la scuola, ma una grave malattia lo costrinse ad abbandonarla. La madre portò più volte il piccolo nella chiesa del convento di San Francesco sperando in un miracolo, che avvenne quando Giuseppe aveva 15 anni. La guarigione avvenuta grazie ad un eremita di passaggio che curò Giuseppe con dell’olio, fu attribuita alla Madonna della Grazia di Galatone.     san_giuseppe_da_copertino_5Giuseppe venne affidato ad uno zio frate francescano, padre Franceschino Desa, il quale lo tenne con sé come fratello laico nel convento della Grottella, lì dove era stata trovata un’icona della Madonna all’interno di una grotta. Si racconta che i coetanei lo soprannominarono “Pippi boccaperta”, per averlo sorpreso più volte con la bocca semichiusa e le braccia aperte in forma di croce dinnanzi alle immagini sacre della chiesa. Giuseppe però non manifestava grandi capacità intellettuali e fu rimandato a casa. Si rivolse poi ai Cappuccini che lo ospitarono come fratello laico prima a Copertino e poi a Martina Franca, dove iniziò il noviziato. Anche da qui fu però cacciato poiché non appariva adatto alla vita spirituale né ai lavori manuali.   san_giuseppe_da_copertino_6Tornato a casa e respinto perfino dalla madre, si rifugiò nella chiesa della Grottella, dove invocò l’aiuto della Vergine. Gli fu trovato un modesto giaciglio in un sottoscala e continuò a vivere all’interno del convento. Si racconta che durante la notte andasse davanti all’immagine della Vergine per piangere e flagellarsi. Iniziò così la sua carriera ecclesiastica e sentendosi protetto da un’assistenza divina si mise con impegno sui libri, superando gli esami, più per fortuna che per reale preparazione, venendo ordinato sacerdote a Poggiardo nel 1628. Per questo è venerato dai cattolici come protettore degli studenti. Si definiva “fratel Asino”, per la sua mancanza di diplomazia, per la sua incapacità di svolgere un ragionamento coerente, per il non sapere maneggiare gli oggetti, ciò nonostante nel corso della sua vita ebbe tanti incontri con persone di elevata cultura, con le quali parlava e rispondeva con una teologia semplice ed efficace.   san_giuseppe_da_copertino_3   Per 17 anni visse nel Santuario della Grottella a Copertino. Era estremamente devoto alla Madonna che soleva chiamare “La Mamma Mia”. La sua prima levitazione avvenne nel 1630 quando, rientrato in chiesa dopo la processione di San Francesco, si sollevò da terra fino all’altezza del pulpito. Si racconta che si elevasse improvvisamente da terra ogni volta che si pronunciavano i nomi di Gesù o di Maria, nel contemplare un quadro della Madonna, mentre pregava davanti al Tabernacolo. Levitazioni ed estasi divennero sempre più frequenti e il Santuario della Madonna della Grottella divenne meta di devoti da tutto il territorio.       san_giuseppe_da_copertino_2   A causa dei miracoli che gli venivano attribuiti e delle estasi che lo portavano a compiere voli, Giuseppe suscitò l’interesse del Tribunale dell’Inquisizione di Napoli che lo convocò per procedere ad un’indagine, accusandolo di approfittare della credulità popolare. Nel monastero di S. Gregorio Armeno, davanti ai giudici, Giuseppe ebbe un’estasi. La Congregazione romana del Santo Uffizio alla presenza del papa Urbano VIII, lo assolse dall’accusa di abuso della credulità popolare e lo confinò in un luogo isolato, lontano da Copertino e sotto sorveglianza del tribunale. Giuseppe fu destinato prima ad Assisi (1639-1653), poi a Pietrarubbia e infine a Fossombrone (Pesaro, 1653-1657).       san_giuseppe_da_copertino_4Nel 1656 papa Alessandro VII mise fine al suo peregrinare da un convento all’altro, destinandolo ad Osimo, dove rimase per sette anni fino alla morte, continuando ad avere estasi, a sollevarsi da terra e ad operare prodigi miracolosi. Morì il 18 settembre 1663 a 60 anni; fu beatificato il 24 febbraio 1753 da papa Benedetto XIV e proclamato santo il 16 luglio 1767 da papa Clemente XIII. Riposa nella chiesa a lui dedicata ad Osimo nella cripta del santuario all’interno di un’urna di bronzo dorato. Dopo la beatificazione di San Giuseppe fu eretto il Santuario in suo onore a Copertino, sopra la stalletta in cui egli nacque e in cui sono conservate numerose reliquie tra cui il suo cuore.